Ci siamo! Con la fine di Gennaio termina anche la stagione delle semine dei grani antichi sardi nei campi Sa Laurera: c'è chi già accestisce e verdeggia desideroso di una seconda sarchiatura, chi con le prime foglioline filiformi sopporta i rigori dell'inverno, chi sonnecchia ancora (ma già attivato da energie da tempo sopite) sotto la soffice terra. Quest'anno ci siamo scatenati. Seguendo l'andamento climatico, abbiamo inaugurato la campagna di semine la prima decade di Novembre in una terra calda e sassosa, esposta a meridione, per terminare il 15 Gennaio in un fresco fondovalle esposto a tramontana. Delle circa 60 popolazioni di frumento sardo (tra landraces e varietà tradizionali) recuperate in questi sette anni di lungo lavoro, ne abbiamo messo in campo 54 di cui 41 di frumento duro Triticum durum e 13 di frumento tenero Triticum aestivum: un' emozione grandissima, una vera esplosione di vita. Ma anche una grossa responsabilità nei confronti di queste piante, molte delle quali non vedevano "la luce" da molti anni. Ognuno dei grani da noi recuperati, custoditi e messi in produzione, ha una grande storia da raccontare, ed ognuno ormai ci porta un ricordo prezioso, spesso anche personale: un gentile anziano contadino, vero custode di semi e di memoria storica dall'inestimabile valore, un'avventurosa esplorazione di vecchi solai e magazzini, un'intensa indagine nei campi di frumento a conduzione tradizionale delle aree marginali, la collaborazione con Università ed Istituti di ricerca. E nel mentre che ci impegnavamo con le semine, trovavamo altre interessanti popolazioni, alcune senza nome ma meritevoli di studio, che semineremo il prossimo autunno. E' una ricerca lunga ed appassionata messa in moto dal nostro entusiasmo per la vita, per l'agricoltura storica, per la continuità della nostra tradizione rurale, e per la grande capacità selezionatrice dei contadini ed adattativa delle forme di vita addomesticate. Se tutto andrà bene, dai campi più estesi, con la collaborazione dei diversi mugnai locali riusciremo a produrre abbastanza sfarinati da poter accontentare i tanti amici che ci seguono, continuare con gli esperimenti di trasformazione, e poter raccogliere le energie per il nostro progetto di micro-filiera di grani antichi sardi, sognato da anni ed inaugurato l'anno scorso con le prime macinazioni e trasformazioni, ed i primi eventi. Gli impianti più piccoli, invece, consistono in piccole parcelle e alle volte si riducono a singole fromas, postarelle minuziosamente curate che ospitano 7-12 chicchi di grano antico sardo. Varietà reperite in quantità minime e che timidamente rivedono la luce del sole. Nessuno dei nostri grani vedrà mai un goccio di diserbante, non un goccio di concime o di urea. Non vogliamo. Ma non solo: i semi di cinque dei nostri frumenti antichi (Trigu biancu, Trigu biancu bonorvesu, Trigu moro, Trigu murru, Trigu scrichilloni) hanno viaggiato e trovato una terra accogliente in agro di Nuràminis (CA), dove un gruppo di appassionati e professionisti, amici e colleghi, tra cui anche noi, ha voluto scendere in campo per la condivisione di esperienze di semina e coltivazione dei grani antichi locali. E' un primo passo per garantire a questi cereali locali un futuro luminoso, di vera appassionata e contestualizzata riscoperta, ma soprattutto un avvenire dignitoso e lontano da qualsiasi genere di mortificazione commerciale. Sa Laurera ha scelto di mettere a disposizione del gruppo un campione di semi perché siamo convinti che il recupero coscienzioso di queste importanti risorse del nostro territorio debba avvenire dal basso e coinvolgere tutti coloro che hanno la sensibilità, l'amore, la passione, il coraggio di coglierle. Tali risorse non sono mai di uno (neppure di Sa Laurera), mai di tutti, ma sono di ognuno. Insomma, siamo stanchissimi, ma contenti! E non c'è tempo per riposare: i campi di Trigu arrùbiu arista niedda sono alti e verdi e da controllare, Trigu murru è già da sarchiare, Sicilianu va zappato per la seconda volta, Sardaresu accestisce e necessiterebbe di una rincalzatura, i Trigu cossu ed il Maiorca aristato spuntano lentamente tra le zolle.... e speriamo che anche questa volta il detto abbia ragione: chi semina raccoglie. Il primo passo l'abbiamo fatto, lavoreremo insieme alla natura affinchè essa possa fare il resto!
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Dalle testimonianze della sua presenza in Sardegna sin dall'Età del Bronzo ai metodi di coltivazione tradizionale descritti dal Manca dell'Arca alla fine del 1700. Tecniche agronomiche locali, usi e cucina popolare.
E poi il recupero in azienda di semi tramandati dai nostri genitori, la moltiplicazione, la messa in produzione, fino a raggiungere il premio Arca Deli Award 2016. Tutto questo e tante altre interessanti informazioni nell'articolo divulgativo scritto da noi di Sa Laurera sulla nostra esperienza con l'Inchixa, selezione locale di cicerchia da tempo dimenticata, pubblicato nel sito ufficiale dell'Anno Internazionale dei Legumi (International Year of Pulses - IYP) della FAO, l'organizzazione internazionale per l'alimentazione e l'agricoltura. http://www.fao.org/pulses-2016/blog/grasspea-landrace-inchixa-from-sardinia/en/ Continuano quindi le nostre iniziative per la valorizzazione di un legume praticamente ignorato e che noi invece crediamo meritevole di grande attenzione: "The Inchixa example shows that small-scale farm work can be a starting point for the recovery and development of forgotten foods". ..ed è solo l'inizio! |
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Dicembre 2017
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