Inchixa - Cicerchie sarde
La coltivazione della cicerchia (Lathyrus sativus) in Sardegna ha una storia lunga, avventurosa e non priva di momenti difficili.
Nota già agli agricoltori sardi dell'Età del Bronzo (Ucchesu et al., 2014), ha rappresentato una coltivazione tradizionale e di vera sussistenza per molti secoli, ed il Manca dell'Arca nel suo trattato Agricoltura di Sardegna (1780) ne descrive per primo il ciclo di produzione e le tecniche locali di coltivazione, nonché gli utilizzi.
Nota già agli agricoltori sardi dell'Età del Bronzo (Ucchesu et al., 2014), ha rappresentato una coltivazione tradizionale e di vera sussistenza per molti secoli, ed il Manca dell'Arca nel suo trattato Agricoltura di Sardegna (1780) ne descrive per primo il ciclo di produzione e le tecniche locali di coltivazione, nonché gli utilizzi.
Nel XIX secolo la cicerchia, come gran parte dei legumi allora coltivati, era inserita nella rotazione delle colture non solo per l'alimentazione umana, ma anche come pianta miglioratrice, soprattutto nel "Campo meridionale" (Gemelli, 1842), come alimento per il bestiame (Massala, 1808), e di frequente la sua coltivazione venne consigliata ed incentivata poiché considerata una coltura da rinnovo migliore della fava (es. Reale Società Agraria ed Economica di Cagliari, 1837).
Per questi motivi, durante tutto l'800 la coltivazione della cicerchia ebbe un maggiore consolidamento nei territori storici di coltivazione della parte meridionale dell'isola, e si diffuse anche in regioni dove la cicerchia era fino ad allora poco conosciuta: tra il 1842 ed il 1847 si registrava sull'isola una produzione totale di 15868 ettolitri di cicerchie, quasi il doppio rispetto alla produzione di lenticchie dello stesso quinquennio! La massiccia produzione di questo legume si protrasse sino alla fine del secolo, sempre superando di gran lunga le produzioni di lenticchie e fagioli, e mantenendo sempre il terzo posto tra i legumi da granella più coltivati, dopo le fave ed i ceci!
Per questi motivi, durante tutto l'800 la coltivazione della cicerchia ebbe un maggiore consolidamento nei territori storici di coltivazione della parte meridionale dell'isola, e si diffuse anche in regioni dove la cicerchia era fino ad allora poco conosciuta: tra il 1842 ed il 1847 si registrava sull'isola una produzione totale di 15868 ettolitri di cicerchie, quasi il doppio rispetto alla produzione di lenticchie dello stesso quinquennio! La massiccia produzione di questo legume si protrasse sino alla fine del secolo, sempre superando di gran lunga le produzioni di lenticchie e fagioli, e mantenendo sempre il terzo posto tra i legumi da granella più coltivati, dopo le fave ed i ceci!
Nel XX secolo la cicerchia sarda vive un lento ma inesorabile declino, soprattutto per via delle problematiche sanitarie causate dall'eccessivo consumo associato ad una dieta stentata nelle classi sociali più povere (es. Vacca-Concas, 1915), e dal dopoguerra in poi andò sempre più rarefacendosi in gran parte dell''isola: la rivoluzione agricola e la diffusione capillare di mezzi meccanici per le lavorazioni del suolo permetteva il dissodamento di superfici sempre maggiori da destinare a coltivazioni più "nobili" e redditizie, e gli studi sul latirismo causato dal consumo della cicerchia attecchirono bene nella memoria dei sardi delle campagne che già vedevano la cicerchia come un "brutto ricordo" dei periodi di carestia e di guerra, ormai passati.
Ad un passo dall'estinzione, negli anni 2000 inizia la riscoperta delle leguminose da granella, e tra queste anche la cicerchia sarda: alcune delle selezioni vengono conservate a livello familiare con una maggiore sensibilità e in alcuni casi messe nuovamente in produzione da piccole realtà locali.
Anche la nostra famiglia ha sempre conservato una selezione di cicerchia sarda, che noi chiamiamo Inchixa, caratterizzata da un portamento mediamente vigoroso, splendidi fiori bianchi screziati di azzurro, viola o rosa chiaro, e semi irregolari di un avorio-panna variamente punteggiati e screziati di bruno o di nero, soprattutto lungo i bordi.
La si coltivava in piccoli appezzamenti specializzati, o tra i filari della vigna, per consumare sia i baccelli freschi che la granella secca in moltissime ricette: coltivata per decenni in minuscoli campicelli, l'abbiamo seminata per la prima volta nel 2010 in un appezzamento più grande. Dal 2015 ogni anno destiniamo almeno un campo alla coltivazione della cicerchia sarda Inchixa per la vendita.
La si coltivava in piccoli appezzamenti specializzati, o tra i filari della vigna, per consumare sia i baccelli freschi che la granella secca in moltissime ricette: coltivata per decenni in minuscoli campicelli, l'abbiamo seminata per la prima volta nel 2010 in un appezzamento più grande. Dal 2015 ogni anno destiniamo almeno un campo alla coltivazione della cicerchia sarda Inchixa per la vendita.
LA COLTIVAZIONE
Le cicerchie sarde Inchixa vengono coltivata in terreni attentamente selezionati per la coltivazione dei legumi, al fine di garantire la salute delle piante e tutte le più interessanti proprietà organolettiche della granella fresca e secca, compresa la buona cottura.
I lotti di terra destinati alla coltivazioni delle nostre cicerchie sono sempre circondati da siepi fiorite di specie della flora selvatica e di piante domestiche tradizionalmente utilizzate per cingere i terreni, come il mandorlo, sempre distanti dalle coltivazioni industriali di altri legumi o cereali.
Le lavorazioni del terreno sono minime nei terreni di grandi dimensioni, dove si riducono ad un solo intervento con coltivatore leggero, intervenendo nei primi centimetri di suolo e poco tempo prima della semina in modo da rarefare le erbe selvatiche già nate nel campo. Segue la semina che avviene in un ampio ventaglio di tempo a seconda dell'andamento stagionale, da Novembre a Febbraio, rigorosamente manuale e seguendo la tecnica tradizionale "a codroni", ovvero seminando file continue di semi lungo i solchi. Negli appezzamenti di piccoli dimensioni le lavorazioni sono completamente manuali e prevedono la coltivazione della cicerchia come un legume da orto, con semina generalmente a postarelle.
Le cicerchie sarde Inchixa vengono coltivata in terreni attentamente selezionati per la coltivazione dei legumi, al fine di garantire la salute delle piante e tutte le più interessanti proprietà organolettiche della granella fresca e secca, compresa la buona cottura.
I lotti di terra destinati alla coltivazioni delle nostre cicerchie sono sempre circondati da siepi fiorite di specie della flora selvatica e di piante domestiche tradizionalmente utilizzate per cingere i terreni, come il mandorlo, sempre distanti dalle coltivazioni industriali di altri legumi o cereali.
Le lavorazioni del terreno sono minime nei terreni di grandi dimensioni, dove si riducono ad un solo intervento con coltivatore leggero, intervenendo nei primi centimetri di suolo e poco tempo prima della semina in modo da rarefare le erbe selvatiche già nate nel campo. Segue la semina che avviene in un ampio ventaglio di tempo a seconda dell'andamento stagionale, da Novembre a Febbraio, rigorosamente manuale e seguendo la tecnica tradizionale "a codroni", ovvero seminando file continue di semi lungo i solchi. Negli appezzamenti di piccoli dimensioni le lavorazioni sono completamente manuali e prevedono la coltivazione della cicerchia come un legume da orto, con semina generalmente a postarelle.
Da Febbraio ad Aprile il campo viene seguito con due zappature/sarchiature utili ad irrobustire le piante, più una scerbatura atta a contenere le erbe selvatiche: durante tutto il ciclo vitale delle nostre cicerchie nessun mezzo meccanico entra in campo!
Le nostre cicerchie Inchixa crescono così, in modo del tutto naturale, senza senza l'utilizzo di diserbanti, pesticidi o concimi di nessuna sorta.
Quando la coltura sta per raggiungere la maturazione, da Maggio a metà Giugno, le piante in fase di disseccamento (dette "melòngia") vengono estirpate manualmente e raccolte in grossi mannelli che rimarranno nel campo un paio di giorni per terminare l'essiccamento: come da tradizione, l'operazione viene effettuata da qualche ora prima dell'alba a metà mattinata.
Una volta ben secchi, i mannelli vengono caricati e portati all'aia per procedere con le operazioni di trebbiatura, oppure trebbiati direttamente in campo, manualmente o tramite la piccola trebbia semovente aziendale, di concezione moderna ma del tutto simile alle vecchie trebbie fisse di un tempo.
Le paglie e tutti gli scarti della trebbiatura vengono distribuiti nel campo, ad arricchire la fertilità dei suoli.
Una volta ben secchi, i mannelli vengono caricati e portati all'aia per procedere con le operazioni di trebbiatura, oppure trebbiati direttamente in campo, manualmente o tramite la piccola trebbia semovente aziendale, di concezione moderna ma del tutto simile alle vecchie trebbie fisse di un tempo.
Le paglie e tutti gli scarti della trebbiatura vengono distribuiti nel campo, ad arricchire la fertilità dei suoli.
CONFEZIONAMENTO
Le nostre cicerchie Inchixa così raccolte vengono sottoposti a vagliatura meccanica e ad un rapido processo di sterilizzazione termica presso un laboratorio autorizzato, e ad un'ulteriore cernitura manuale al fine di eliminare qualsiasi impurità e selezionare i semi migliori.
Segue poi il confezionamento presso un laboratorio autorizzato, e l'etichettatura a norma di legge.
ARCA DELI AWARD 2016!!
Le nostre cicerchie sarde Inchixa, il lungo e meticoloso lavoro di recupero e di valorizzazione, e il loro ritorno nel mercato attuale, sono state riconosciute dalla SAVE FOUNDATION con il Premio Arca Deli 2016, dedicato alle produzioni di qualità ottenute dal recupero di varietà locali in via di estinzione. Si tratta dell'unico prodotto italiano fin'ora fregiato con l'importante premio, e l'unico legume sardo ad avere un riconoscimento internazionale!
Per questo motivo, solo le nostre cicerchie Inchixa sono sempre accompagnate dal marchio del premio, che le contraddistingue universalmente valorizzando la storia, l'identità e la genuinità del prodotto, ed i progetti e le fatiche di noi contadini!
Con nostra grandissima soddisfazione, un articolo dedicata alla nostra Inchixa e al premio conseguito è stato pubblicato anche nella pagina della FAO dedicata all'Anno Internazionale del legumi:
http://www.fao.org/pulses-2016/blog/grasspea-landrace-inchixa-from-sardinia/en/
CICERCHIA SARDA PAT - PRODOTTO AGROALIMENTARE TRADIZIONALE
Non ancora soddisfatti dei risultati ottenuti dal recupero della nostra Inchixa, tra il 2016 ed il 2017 abbiamo lavorato per poter attribuire un riconoscimento nazionale e regionale alle selezioni locali di Cicerchia sarda.
Abbiamo così voluto mettere a disposizione della collettività e della Regione Sardegna tutti i risultati delle nostre ricerche sulla cicerchia sarda, e anche la nostra esperienza personale, al fine di iscrivere tutte le selezioni locali sarde appartenenti a Lathyrus sativus nell'elenco ministeriale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
La finalità ultima dell'iniziativa era di poter attribuire un valore aggiunto a tutte le coltivazioni di cicerchia basate sul recupero di selezioni locali, e di permettere ai contadini sardi impegnati nel recupero delle "varietà antiche" di potersi distinguere nel mercato.
Dal 2017, i prodotti primari derivati dalla coltivazione di varietà locali di Cicerchia sarda, compresa la nostra Inchixa, sono Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione Sardegna!
Una parte dei testi utilizzati in questa pagina per raccontare la storia della cicerchia in Sardegna sono tratti proprio dal testo, frutto delle nostre ricerche, che abbiamo allegato alla richiesta di iscrizione della cicerchia sarda ai PAT.
Per chi volesse approfondire, potere leggere e scaricare il testo completo di seguito:
inchixa_scheda_pat.pdf | |
File Size: | 314 kb |
File Type: |
DOVE TROVARLE
Le cicerchie sarde Inchixa Sa Laurera sono acquistabili sfuse e confezionate per vendita diretta, in azienda o con consegna gratuita nei principali centri dell'isola, e confezionati presso i rivenditori specializzati che ne fanno richiesta.
Inoltre, il prodotto confezionato può varcare il mare e raggiungere le tavole di tutto il mondo!