Il frumento tenero Trigu denti de cani
Il ricchissimo patrimonio di varietà locali di frumento della Sardegna vanta anche alcune varietà di grano tenero coltivate da tempo immemore nell'isola. Triticum aestivum L. era infatti già coltivato nel Neolitico antico (Ucchesu et al., 2014, 2017), e della diffusa presenza di varietà locali appartenenti alla specie esistono testimonianze scritte sin dal 1700.
Sin dai primi anni di vita aziendale, è nato in noi un amore appassionato per la varietà locale Trigu denti de cani (letteralmente grano dente di cane), del quale avevamo sempre sentito parlare ed ascoltato tanti interessanti racconti.
I primi riferimenti al frumento Denti de cani risalgono alla seconda metà del '700 ed alla prima metà dell'800, quando alcuni autori fanno riferimento ad un frumento identico a quelli coltivati in Piemonte (quindi teneri) che nasceva "mescolato" ai frumenti duri (Capriata, 1783) e che spesso negli anni rischiava di prendere il sopravvento poiché più rustico, e più produttivo sia in numero di spighe che in numero di semi per spiga, tanto da essere interpretato da alcuni agricoltori come una "degenerazione" del grano duro che rischiava di compromettere la qualità degli sfarinati che non rendevano in semola.
La determinazione del frumento Denti de cani come una varietà a sé stante è avvenuta molto presto grazie agli studi del Prof. Meloni-Baille (Luglio 1835). Se però molti agricoltori delle pianure impiegavano molte energie per eliminare il Denti de cani che nasceva in mezzo ai campi di grano duro, nei territori più marginali e poveri la varietà era coltivata ed apprezzata per la sua rusticità ed adattabilità agli ambienti più difficili, nonché per la bontà degli sfarinati utilizzati tanto per la panificazione che per le preparazioni dolciarie. Per questo motivo, il Denti de cani compariva tra le varietà presentate dagli agricoltori locali alla Esposizione del frumento tenutasi a Oristano nel 1923, in occasione della quale venne ritenuto dal Cav. Piras Cocco tra le migliori, più rustiche ed adatte alla coltivazione nel territorio provinciale. Dagli anni '50, quando nelle campagne sarde stava già rischiando l'estinzione, la varietà fu oggetto di un'intensa e pluridecennale campagna di indagini botaniche, agronomiche e tecnologiche degli sfarinati portate avanti dall'entusiasmo dei Professori Paolo Meletti e Antonino Onnis, quest'ultimo originario della Marmilla dove egli stesso campionò il Denti de cani utilizzato per le loro ricerche. Le indagini, protratte sino agli anni '90 (uno studio ultra-quarantennale!), si sono concluse con interessanti osservazioni sulla grande rusticità del Denti de cani, sulle grandi potenzialità di recupero e coltivazione in condizioni agronomiche sostenibili e a basso impatto ambientale, e sulle preziose caratteristiche degli sfarinati ad uso panificatorio e pastificatorio (Meletti et al., 1996). Mentre noi recuperavamo i primi semi del frumento tenero Denti de cani rinvenuti nel nostro territorio, studiavamo queste pubblicazioni e rimanevamo allibiti di come queste fossero rimaste pressoché inascoltate in Sardegna, forse a causa della "cattiva fama" che ancora circolava sul Denti de cani tra i coltivatori di grano duro della Sardegna.
Eravamo già innamorati.
Nel 2013 seminavamo le prime file da zappare a mano del Denti de cani riscoperto nel nostro territorio, e già parlavamo della varietà al convegno "Custodi del futuro e sovrani del cibo" dell'evento "Dalla Terra e dalle Mani - Progettiamo la transizione" organizzato dagli amici del CSA Domus Amigas, con un intervento "Trigu! Esperienze di coltivazione di grani antichi in Medio Campidano".
Nel 2015/2017 abbiamo realizzato le parcelle per la produzione della semente utile alla semina di campi produttivi, e abbiamo seminato piccole quantità di sementi di accessioni di Denti de cani provenienti da Banche del Germoplasma di tutto il mondo.
Nel 2018 e 2019 abbiamo raccolto i primi quintali di Denti de cani in purezza dopo chissà quanti decenni di oblio! Abbiamo realizzato le prima prove di molitura e presentato la varietà al pubblico. Con il supporto del CREA di Vercelli abbiamo svolto le prime analisi tecnologiche degli sfarinati ricercando anche caratteristiche normalmente non indagate come la capacità antiossidante. I risultati sono stati pubblicati e presentati in occasione dell'11° Convegno AISTEC, e nel 2018 assieme alla Dr Patrizia Vaccino del CREA pubblichiamo un interessante articolo sui frumenti teneri sardi sulla rivista scientifica Analysis, con un interessante spot sul frumenti Denti de cani:
http://www.analysis-online.net/wp-content/uploads/2019/01/i_frumenti_teneri_locali_della_sardegna_uninaspettata_riscoperta_le_iniziative_di_valorizzazione.pdf
Dopo anni di intenso ed appassionato lavoro di ricerca e raccolta di informazioni, nel 2019 il frumento tenero Denti de cani viene iscritto nel Registro Nazionale Specie Agrarie del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, come varietà da conservazione, accogliendo la nostra richiesta e riconoscendo noi di Sa Laurera come agricoltori custodi e responsabili della sua purezza. Dal 2020, la varietà ed i suoi sfarinati sono inseriti nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione Sardegna.
Per conoscere nel dettaglio la storia del frumento tenero Denti de cani abbiamo preparato un documento che raccoglie tutti i risultati delle nostre ricerche, che abbiamo utilizzato anche per la richiesta di iscrizione al Registro Nazionale e per gli altri riconoscimenti.
Sin dai primi anni di vita aziendale, è nato in noi un amore appassionato per la varietà locale Trigu denti de cani (letteralmente grano dente di cane), del quale avevamo sempre sentito parlare ed ascoltato tanti interessanti racconti.
I primi riferimenti al frumento Denti de cani risalgono alla seconda metà del '700 ed alla prima metà dell'800, quando alcuni autori fanno riferimento ad un frumento identico a quelli coltivati in Piemonte (quindi teneri) che nasceva "mescolato" ai frumenti duri (Capriata, 1783) e che spesso negli anni rischiava di prendere il sopravvento poiché più rustico, e più produttivo sia in numero di spighe che in numero di semi per spiga, tanto da essere interpretato da alcuni agricoltori come una "degenerazione" del grano duro che rischiava di compromettere la qualità degli sfarinati che non rendevano in semola.
La determinazione del frumento Denti de cani come una varietà a sé stante è avvenuta molto presto grazie agli studi del Prof. Meloni-Baille (Luglio 1835). Se però molti agricoltori delle pianure impiegavano molte energie per eliminare il Denti de cani che nasceva in mezzo ai campi di grano duro, nei territori più marginali e poveri la varietà era coltivata ed apprezzata per la sua rusticità ed adattabilità agli ambienti più difficili, nonché per la bontà degli sfarinati utilizzati tanto per la panificazione che per le preparazioni dolciarie. Per questo motivo, il Denti de cani compariva tra le varietà presentate dagli agricoltori locali alla Esposizione del frumento tenutasi a Oristano nel 1923, in occasione della quale venne ritenuto dal Cav. Piras Cocco tra le migliori, più rustiche ed adatte alla coltivazione nel territorio provinciale. Dagli anni '50, quando nelle campagne sarde stava già rischiando l'estinzione, la varietà fu oggetto di un'intensa e pluridecennale campagna di indagini botaniche, agronomiche e tecnologiche degli sfarinati portate avanti dall'entusiasmo dei Professori Paolo Meletti e Antonino Onnis, quest'ultimo originario della Marmilla dove egli stesso campionò il Denti de cani utilizzato per le loro ricerche. Le indagini, protratte sino agli anni '90 (uno studio ultra-quarantennale!), si sono concluse con interessanti osservazioni sulla grande rusticità del Denti de cani, sulle grandi potenzialità di recupero e coltivazione in condizioni agronomiche sostenibili e a basso impatto ambientale, e sulle preziose caratteristiche degli sfarinati ad uso panificatorio e pastificatorio (Meletti et al., 1996). Mentre noi recuperavamo i primi semi del frumento tenero Denti de cani rinvenuti nel nostro territorio, studiavamo queste pubblicazioni e rimanevamo allibiti di come queste fossero rimaste pressoché inascoltate in Sardegna, forse a causa della "cattiva fama" che ancora circolava sul Denti de cani tra i coltivatori di grano duro della Sardegna.
Eravamo già innamorati.
Nel 2013 seminavamo le prime file da zappare a mano del Denti de cani riscoperto nel nostro territorio, e già parlavamo della varietà al convegno "Custodi del futuro e sovrani del cibo" dell'evento "Dalla Terra e dalle Mani - Progettiamo la transizione" organizzato dagli amici del CSA Domus Amigas, con un intervento "Trigu! Esperienze di coltivazione di grani antichi in Medio Campidano".
Nel 2015/2017 abbiamo realizzato le parcelle per la produzione della semente utile alla semina di campi produttivi, e abbiamo seminato piccole quantità di sementi di accessioni di Denti de cani provenienti da Banche del Germoplasma di tutto il mondo.
Nel 2018 e 2019 abbiamo raccolto i primi quintali di Denti de cani in purezza dopo chissà quanti decenni di oblio! Abbiamo realizzato le prima prove di molitura e presentato la varietà al pubblico. Con il supporto del CREA di Vercelli abbiamo svolto le prime analisi tecnologiche degli sfarinati ricercando anche caratteristiche normalmente non indagate come la capacità antiossidante. I risultati sono stati pubblicati e presentati in occasione dell'11° Convegno AISTEC, e nel 2018 assieme alla Dr Patrizia Vaccino del CREA pubblichiamo un interessante articolo sui frumenti teneri sardi sulla rivista scientifica Analysis, con un interessante spot sul frumenti Denti de cani:
http://www.analysis-online.net/wp-content/uploads/2019/01/i_frumenti_teneri_locali_della_sardegna_uninaspettata_riscoperta_le_iniziative_di_valorizzazione.pdf
Dopo anni di intenso ed appassionato lavoro di ricerca e raccolta di informazioni, nel 2019 il frumento tenero Denti de cani viene iscritto nel Registro Nazionale Specie Agrarie del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, come varietà da conservazione, accogliendo la nostra richiesta e riconoscendo noi di Sa Laurera come agricoltori custodi e responsabili della sua purezza. Dal 2020, la varietà ed i suoi sfarinati sono inseriti nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione Sardegna.
Per conoscere nel dettaglio la storia del frumento tenero Denti de cani abbiamo preparato un documento che raccoglie tutti i risultati delle nostre ricerche, che abbiamo utilizzato anche per la richiesta di iscrizione al Registro Nazionale e per gli altri riconoscimenti.
VARIETA' LOCALE
Trigu denti de cani è un frumento tenero a ciclo lungo e fenologia invernale o alternativa, ad alto accesstimento ed i cui culmi possono superare in condizioni ottimali i 170 cm di altezza. La spiga si presenta cilindrica e lunga sino a 15 cm, con reste divergenti completamente decolorate e glume dello stesso colore, glabre. Le cariossidi sono
Trigu denti de cani è un frumento tenero a ciclo lungo e fenologia invernale o alternativa, ad alto accesstimento ed i cui culmi possono superare in condizioni ottimali i 170 cm di altezza. La spiga si presenta cilindrica e lunga sino a 15 cm, con reste divergenti completamente decolorate e glume dello stesso colore, glabre. Le cariossidi sono
LA COLTIVAZIONE
LA MOLITURA
CONFEZIONAMENTO
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